Ti sarà capitato di sentire la frase “dovresti uscire dalla tua comfort zone” e, anche se non ti è capitato, è luogo comune che “fare nuove esperienze” faccia bene, ma come mai?
Negli ultimi 6 mesi sono stato catapultato fuori dalla mia comfort zone, da una parte perché sono stato licenziato da un’azienda per cui lavoravo da 3 anni, dall’altra perché – in seguito a questo evento – ho deciso di cominciare due nuove carriera (si, una mi sembrava troppo poco): come personal trainer e come coach.
Quindi, vista questa fase della mia vita, ho voluto riprendere in mano l’argomento della comfort zone, che è centrale nella crescita personale, e scrivere questo articolo.
Indice
Cosa è la comfort zone?
Secondo la psicologia la comfort zone può essere descritta come: “uno stato psicologico in cui le cose sembrano familiari a una persona e si sente a proprio agio e ha il controllo del proprio ambiente, sperimentando bassi livelli di ansia e stress“. Quindi, uscire dalla comfort zone significa volontariamente sottoporsi a dosi più alte di stress e disagio: perché mai uno dovrebbe volerlo?!
Per spiegarti meglio come mai è bene uscire dalla propria zona di comfort possiamo riprendere un attimo la mia storia personale.
6 mesi fa stavo facendo un lavoro in cui mi pagavano molto bene, che sapevo fare e che mi consentiva di avere un buon equilibrio con la mia vita privata… eppure ero irrimediabilmente annoiato, completamente distaccato dall’azienda e con la sensazione che quello che faceva non stava assolutamente apportando nessun beneficio al mondo o alle persone.
Per questo quando mi hanno comunicato che avrebbero tagliato la metà delle personale e che anche io sarei stato licenziato, dopo una prima fase di smarrimento, ho sentito crescere dentro di me l’eccitazione di poter fare qualcosa di importante con la mia vita.
Se non fossi stato forzato ad uscire dalla mia Zona di Comfort, o comunque non avessi preso il coraggio per farlo autonomamente, adesso starei ancora facendo qualcosa che non mi piacerebbe fare.
Per questo è importante prendere il coraggio e fare un piccolo passo verso l’ignoto.
Leggi anche questa guida completa per il cambiamento: Come Cominciare Qualsiasi Nuova Abitudini: Il Potere Delle Abitudini “Atomiche”
Zona di comfort, zona di stretching e zona di panico
Rayan e Markova (2006) hanno elaborato una teoria dell’apprendimento che individua tre “zone” psicologiche: la zona di comfort, la zona di stretching e la zona di panico.
Abbiamo già visto cosa è la comfort zone, cosa intendiamo invece con questi due nuovi concetti?
Nella zona di panico la sfida è così lontana dalla zona in cui ci sentiamo a nostro agio che diventa opprimente. In questa zona sperimentiamo stress, paura e sfide in un modo che rende l’apprendimento impossibile (come la nostra reazione di lotta o fuga). Tutta la nostra energia è concentrata nel gestire e controllare la paura e il panico. Se una persona resta troppo a lungo in questa zona, c’è la possibilità che smetta di esplorare i propri confini e preferisca rimanere nella zona di comfort.
La zona di stretching è la zona compresa tra le due zone precedenti. In questa zona le cose (attività, situazioni…) sembrano in qualche modo strane e familiari. In questa zona può avvenire l’apprendimento. È la zona in cui è possibile migliorare le proprie possibilità, dove si può lavorare per il proprio sviluppo personale, dove è possibile esplorare i propri confini.
Quando una persona sente di non poter controllare o gestire la situazione, può ritirarsi nella zona di comfort. Tuttavia, operare e imparare dalla zona di stretching può portare alla crescita e allo sviluppo personale.
Secondo la teoria di Rayan e Markova, quindi, apprendere significa “espandere la nostra zona di Comfort” e, per farlo, il modo migliore è quello di operare nella zona di stretching.
Vorresti uscire dalla tua zona di comfort ma non te la senti da solo? Dai un’occhiata al servizio di Life Coach Roma (o online) offerto da Lorenzo Corradi fondatore di SfidateStesso.life.
Se non esci dalla Comfort Zone, non stai imparando niente!
Quando ci cimentiamo in una nuova attività, lavoro o sport l’apprendimento che avremo sarà esponenziale, ma a un certo punto dopo aver padroneggiato le basi della nuova attività troveremo sempre più difficoltà ad incrementare il nostro livello di abilità.
Questo concetto nacque per la prima volta nel 1885, per mano di Hermann Ebbinghaus, filosofo e psicologo tedesco.
Quindi per evitare di rimanere in stallo a volte è necessario cominciare una nuova attività da zero. L’altra faccia della medaglia è che per diventare estremamente bravi in una attività molto specifica dobbiamo considerare come normali le fasi di stallo e di miglioramento incrementale.
Sia nella vita privata che nella sfera lavorativa ci sono delle cose che potremmo fare, che avrebbero un grande impatto in termini di risultati, ma che più o meno consciamente evitiamo di fare per non dover affrontare lo stress e l’ansia che sperimenteremo provando a farle.
Alcune di queste cose sono:
- Prendere la parola durante un meeting o offrirsi volontario per fare una presentazione
- Andare a parlare con una ragazzo/o che ci piace che conosciamo solo di vista
- Provare un nuovo sport o iscriversi in palestra
- Partecipare a un evento nel quale non conosciamo nessuno
- Andare a visitare un paese / luogo che non conosciamo
- Provare a imparare una nuova competenza che sappiamo ci potrà essere utile per il lavoro
- Provare a meditare
Tutte queste attività in quanto “nuove” creano un certo livello di stress, ma se riesci a sopportare la sensazione di disagio iniziale potrai: 1) imparare qualcosa di nuovo e mantenere la tua mente allenata 2) possibilità di ottenere risultati che non potremmo ottenere facendo sempre le stesse cose, 3) diventare ciò che vorresti essere (per farlo devi per forza cambiare e uscire dalla zona di comfort!)
Per ricollegarci al primo capitolo possiamo riassumere quanto detto fin’ora in questa maniera: uscire dalla propria zona di comfort è necessario per imparare nuove cose e il modo migliore per farlo è quello di operare dalla zona di stretching.
Non possiamo diventare ciò che vogliamo essere, rimanendo legati a ciò che siamo
Max DePree
Esercizio per uscire dalla zona di comfort: sfida te stesso
La comfort zone è soggettiva per questo dovresti calibrare e progettare delle attività che possano farti uscire dalla TUA comfort zone riflettendo su come sei fatto.
Ti propongo una piccola sfida per cominciare a uscire dalla tua zona di comfort: vai su Groupon, MeetUp o Airbnb Experience trova un’attività che non hai mai fatto prima e prenota per farla entro massimo la prossima settimana. L’attività scelta deve essere qualcosa in cui non ti senti a tuo agio e che ti crea un moderato livello di stress.
Dopo aver fatto l’attività rifletti sulle paure e preoccupazioni che avevi prima di farla e su come effettivamente la realtà si è rivelata.
Bene, spero che questo articolo ti sia stato utile, ci riaggiorniamo al prossimo articolo e mi raccomando sfida sempre te stesso!